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Marmorino o Stucco Veneziano?


Marmorino o stucco lustro? Si parla tanto di spatolato veneziano, marmorino romano, stucco lustro e quant’altro, ma vediamo di fare un pò di chiarezza e vedere di cosa si tratta… Si tratta di intonaci impermeabili naturali. L’intonaco si realizza con la stesura di uno o più impasti composti da un legante e da diversi inerti. Nel Marmorino il legante è costituito da calce, ovvero CALCINA o GRASSELLO DI CALCE, un materiale traspirabile, resistente e efficace contro agli attacchi biologici. L’inerte  usato comunemente negli intonaci è la sabbia in quanto facile da reperire e di basso costo, mentre nel marmorino la sabbia viene sostituita dalla POLVERE DI MARMO che, una volta asciutto, conferisce particolare lucentezza e luminosità alla superficie dell’intonaco, poiche’ è costituito interamente da carbonato di calcio e quindi diventa una pietra artificiale.
marmorino è una tecnica utilizzata per le finiture degli edifici già dai Romani, che talvolta nei primi strati inserivano delcoccio pesto per cui l’intonaco risultava particolarmente adatto alle zone umide.



Nel Rinascimento si realizzano intonaci che riprendono la tecnica classica del marmorino, si passava uno strato liscio di calce e polvere di marmo su un intonaco con sabbia. Questa elegante finitura si diffonde in particolare nel Veneto fino al Settecento, quando lo strato di calce e polvere di marmo viene eseguito con maggiore spessore e la lavorazione avviene mediante strumenti più grandi che consentono un perfetto livellamento della superficie. Da qui deriva il nome comunemente usato di MARMORINO VENEZIANO.
Ritroviamo esempi di Marmorino Veneziano in opere palladiane come la Chiesa del Redentore a Venezia del 1577 oppure a Villa Rotonda a Vicenza


Il marmorino, come la pietra naturale, veniva poi trattato confiniture a cera (encausticatura) o a sapone, per aumentarne la lucentezza e la resistenza.
Durante l’Ottocento i marmorini, che richiedono lavorazioni molto laboriose, vengono sostituiti con i cosiddetti STUCCHI, costituiti da gesso e colla, che imitano le lavorazioni a calce, ma sono del tutto diversi. Ecco dunque che veniamo al termineSTUCCO LUSTRO anche denominato STUCCO VENEZIANO, che propriamente prevedeva di mescolare nello stucco dei colori e del sapone di calcio per poi trattare la superficie con un ferro caldo quando è ancora fresca e successivamente lucidarla con una pasta di cera.


L’effetto ottenuto appariva simile a quello dell’encausticatura ma il materiale è tutto diverso.
Se lavorare lo stucco era molto meno faticoso, e la differenza estetica era comunque visibile, poiché che la natura brillante della polvere di marmo risulta inimitabile, la differenza sostanziale tra le due tecniche rimane quella che riguarda i materiali: gesso e colla sono decisamente meno resistenti e seppur all’inizio resi impermeabili, quando si inumidiscono, la muratura va in putrefazione.



Che cosa intendiamo dunque oggi con il termine STUCCO LUSTRO? Non di certo vogliamo riproporre una tecnica che presenta caratteristiche estetiche e funzionali inferiori a quelle del marmorino… Forse utilizzando impropriamente il termine, con Stucco Lustro Naturale intendiamo una finitura impermeabile e semilucida all’albume d’uovo e grassello di calce, con olio di lino e cera d’api, che steso a spatola e frattazzo inox, risulta autolucidante e con le caratteristiche di una vera e propria lavorazione a calce.



Per concludere MARMORINO e STUCCO LUSTRO tornano ad essere utilizzati, anche perché possono essere autoprodotti, partendo dalle materie prime, e posati con l’aiuto di un bravo artigiano. Queste pratiche al giorno d’oggi sono ancora troppo spesso confinate al solo ambito del restauro conservativo, mentre la riscoperta di tali tecniche del passato può essere ampliamente diffusa anche nell’edilizia privata, con effetti benefici sulla nostra salute!


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