Tipologie di contratto per l' affitto di una casa da adibire a B&b, normative e requisiti


Oggi voglio parlarvi del mondo dei B&b e di cosa dovete tenere conto se decidete di aprirne uno in un appartamento in affitto.

La nostra realtà cittadina offre buoni sbocchi per le strutture di questo tipo, B&b professionali e non, affitta camere sia per turismo che per cure mediche, molti affitta camere infatti sono dislocati in prossimità del complesso ospedaliero di Cisanello e molti continuano a nascerne.

Quindi la principale distinzione da fare è  tra B&b professionali e non...



✔IN FORMA IMPRENDITORIALE
Secondo la legge quadro sul turismo sono Case e Appartamenti per Vacanze "gli immobili arredati gestiti in forma imprenditoriale per l'affitto ai turisti, senza offerta di servizi centralizzati, nel corso di una o più stagioni, con contratti aventi validità non superiore ai tre mesi consecutivi".
Le "Case e Appartamenti per Vacanze" differiscono dagli affittacamere in quanto l'attività viene svolta unicamente a livello imprenditoriale e bisogna ottenere l'autorizzazione da parte del comune, nonchè comunicare il listino prezzi alle autorità competenti e pubblicarlo nelle liste di riferimento come per gli alberghi. Vi è inoltre il vincolo dell'affitto massimo di tre mesi e dell'assenza di servizi centralizzati.
Per questo tipo di attività si prevede un contratto d'affitto con la proprietà dell' immobile, per microricettivita' con durata 9+9.

✔IN FORMA NON IMPRENDITORIALE
per gli appartamenti in Affitto Turistico gestiti in forma NON IMPRENDITORIALE da privati (che hanno meno di tre unità nello stesso comune) offerti ai turisti, anche per pochi giorni; il cosiddetto SHORT LETS. Per questa tipologia ricettiva non esistono pressochè normative specifiche anche se la diffusione e la potenzialità del fenomeno sono notevoli. 
Se la casa non è di proprietà ma in affitto residenziale, la tipologia di contratto da stipulare è un regolare 4+4 con facolta' di subaffitto.



Espandendo il discorso al di fuori della città c'è da sottolineare che ogni Regione ha una normativa ad hoc che regola i requisiti per l’apertura del b&b e gli adempimenti burocratici da compiere. A livello nazionale il riferimento normativo è alla Legge 29 marzo 2001, n. 135 “Riforma della legislazione nazionale del turismo”, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 92 del 20 aprile 2001, ma ogni Regione ha la propria normativa.
Di norma per aprire un’attività di b&b in casa propria, non è necessario aprire una partita Iva, né iscriversi al Registro delle imprese tenuto presso la Camera di commercio, poiché per la legge è un’attività a carattere occasionale. Si deve rimanere chiusi infatti per un certo numero di giorni all’anno, anche non consecutivi, a seconda delle decisioni regionali. Se vogliamo tenere aperti tutto l’anno e la nostra casa è molto grande, potendo offrire anche fino a 6 camere, non si parla più di b&b ma di affittacamere che invece richiede l’apertura di partita Iva e altri adempimenti fiscali.
Chi decide di dedicarsi a questa attività, di regola dovrà informare il Comune di residenza con unaSCIA, la Segnalazione Certificata di Inizio Attività e l’Asl, perché i locali devono rispettare i requisiti igienico-sanitari previsti per legge.
L’apertura di un b&b si crede sia esclusiva di chi ha la fortuna di avere un appartamento, abbastanza grande di proprietà, ma non è sempre vero. Anche chi vive in affitto può decidere di dedicarsi a questa nuova attività che sta sostituendo le forme tradizionali di ricettività anche nel nostro Paese, ma ovviamente dovrà esserci l’espressa autorizzazione del proprietario di casa e si devono considerare icosti di gestione che ovviamente sono più alti rispetto a chi ha casa di proprietà.
Anche chi vive in condominio può decidere di aprire il b&b, senza dover necessariamente chiedere l’autorizzazione all’assemblea condominiale anche se buona regola per il proprietario dell’appartamento è quella d iverificare che il regolamento condominiale non contenga espliciti divieti in tal senso.



Nel bed and breakfast, gli ospiti devono poter accedere alla propria stanza, senza attraversare le altre camere da letto o servizi destinati al resto della famiglia ospitante o altri ospiti. Il bagno, in camera o condiviso se ci sono altre stanze adibite a b&b, deve avere attrezzature minime, dalla vasca da bagno o piatto doccia, specchio e presa di corrente, lavabo e vaso. La stanza deve avere una misura minima di 8 mq per una persona e 24 mq per due e dovranno essere fornite di letto, comodino, lampada, una sedia a persona, armadio, specchio e cestino per rifiuti. Le stanze devono essere pulite quotidianamente, così come i bagni e ad ogni cambio di ospite deve essere fornita la biancheria.
La colazione deve essere sempre compresa nel prezzo stabilito a notte. I prodotti per la prima colazione devono essere monouso, con cibi e bevande confezionate. All’italiana o continentale, la scelta della prima colazione è libera e dipende dalla qualità del servizio che si vuole offrire agli ospiti.
Questi sono i requisiti dettati dalla legge nazionale, ma prima di intraprendere questa attività è fondamentale visionare attentamente anche la normativa regionale.

L’utilizzo della rete può far incrementare le richieste di alloggio, così come realizzare un buon sito internet che dia tutte le informazioni, le tariffe, la posizione, nonché le attrattive del posto dove è ubicato. 

#beb #bedandbrekfast #casa #affitto #pisa #normative

Commenti

Post popolari in questo blog

Home Staging per vendere o affittare

Operazione #IORESTOACASA Home Staging, decluttering e Strategie di Marketing Immobiliare

Cosa sta succedendo al mercato degli affitti?